Ich bin Giacomo, Ich bin Sebastian e rosa della notte
Ich bin Giacomo, Ich bin Sebastian.
Ti vidi da lontano e tu, senza
conoscermi, alzasti la mano salutando.
Le nostre lingue e le nostre divise
diverse, io castano e tu biondo,
io stanco per il cammino e tu
riposato e rifocillato. Ti avvicinasti
donandomi un copioso sorso d'acqua.
"Danke". Lo sospirai ansimando, per
non perdere nemmeno una goccia
del prezioso liquido. Dopo averti ridato la tazza
ti allontanasti timidamente. "Bitte".
Io e i miei compagni ci accampammo
lontani dalle tue tende, un amico
derise il loro sanguinario passato.
Ignorandosi a vicenda, i nostri gruppi
si alternarono fra docce e lavelli. Poi ritornasti,
fratello straniero, con una palla.
Noi maschi ci guardammo con intesa
e all'unisono abbandonammo le gavette.
Porte e arbitro furono stabiliti e si diede il via
a quella partita che aveva come spettatori
le anziane del paese, i nostri capi, le donne e
le Alpi incontaminate dell'alto Piemonte.
Il tramonto donava aria fresca che
scompigliava i capelli nella disperata
corsa al goal. Poi all'improvviso, eccola.
Alta la palla roteava verso di me, tu
in porta intuisti il mio gesto, ma
non lo anticipasti. Colpo di nuca e rete.
Nella corsa per l'esultanza si sprigionò il
ruggito di una nazione.
Due minuti non vi bastarono per recuperare
e con la nostra vittoria assodammo la
superiorità del calcio italiano.
Fra strette di mano e convenevoli sportivi
ti complimentasti e io superbamente
accettai i tuoi complimenti.
Prima di andare a dormire le nostre preghiere
si fusero nel ritmo e nelle note senza nazione
mentre ognuno le recitava nella propria lingua.
Prima di coricarci mi dicesti il tuo nome
ed io il mio. Non credevi in Cristo, ma nella
strada da condividere con i tuoi fratelli.
Mentre gli offrivo una sigaretta gli risposi che io
Dio e Cristo amavo vederlo nelle carezze di una
Madre e nell'amore che, di nascosto,
opera nell'Universo dell'odio.
Guten Nacht, mein Freund.
L'indomani non lo rividi, il suo reparto era partito
alle prime luci dell'alba.
Auf Wiedersehen mein Freund.
Ora penso solo alle strade che hai percorso e
immagino quanto ti sia spinto lontano nel Mondo.
Forse un giorno potremmo incontrarci,
di nuovo, lungo la strada,
caro Sebastian.
Rosa della notte
Voglio coglierti e ugualmente
diventare parte di te, per non rovinare
la tua soave integrità.
Segregato nel limbo infernale
del mio amore nottambulo penso a te,
con i grilli che urlano il tuo nome e con le
stelle che rimandano ai tuoi occhi,
occhi dello stesso colore della sponda oscura
della giornata.
Che bella questa notte dove non sento paura
per l'intransigenza della gente e per il tempo
che m'inquina.
Lascia a casa il passato, non mostrarlo
agli astri serali, il sapore della felicità è ancora
in noi. Il tempo è ancora tanto, o forse poco,
dipende da te, se con o senza te.
Ma va bene così, scappa con il vento mattutino,
studente ingrato, che con me imparasti l'arte
nobile e debole dell'umanità.
Erra nel mondo diffondendo il credo mio
affinché tutti possano goderne.
Dopotutto un Creato migliore lo sognano
coloro che sono fanciulli nell'anima.
Giacomo Antonelli