Ich bin Giacomo, Ich bin Sebastian e rosa della notte

12.02.2019

Ich bin Giacomo, Ich bin Sebastian.

Ti vidi da lontano e tu, senza

conoscermi, alzasti la mano salutando.

Le nostre lingue e le nostre divise

diverse, io castano e tu biondo,

io stanco per il cammino e tu

riposato e rifocillato. Ti avvicinasti

donandomi un copioso sorso d'acqua.

"Danke". Lo sospirai ansimando, per

non perdere nemmeno una goccia

del prezioso liquido. Dopo averti ridato la tazza

ti allontanasti timidamente. "Bitte".

Io e i miei compagni ci accampammo

lontani dalle tue tende, un amico

derise il loro sanguinario passato.

Ignorandosi a vicenda, i nostri gruppi

si alternarono fra docce e lavelli. Poi ritornasti,

fratello straniero, con una palla.

Noi maschi ci guardammo con intesa

e all'unisono abbandonammo le gavette.

Porte e arbitro furono stabiliti e si diede il via

a quella partita che aveva come spettatori

le anziane del paese, i nostri capi, le donne e

le Alpi incontaminate dell'alto Piemonte.

Il tramonto donava aria fresca che

scompigliava i capelli nella disperata

corsa al goal. Poi all'improvviso, eccola.

Alta la palla roteava verso di me, tu

in porta intuisti il mio gesto, ma

non lo anticipasti. Colpo di nuca e rete.

Nella corsa per l'esultanza si sprigionò il

ruggito di una nazione.

Due minuti non vi bastarono per recuperare

e con la nostra vittoria assodammo la

superiorità del calcio italiano.

Fra strette di mano e convenevoli sportivi

ti complimentasti e io superbamente

accettai i tuoi complimenti.

Prima di andare a dormire le nostre preghiere

si fusero nel ritmo e nelle note senza nazione

mentre ognuno le recitava nella propria lingua.

Prima di coricarci mi dicesti il tuo nome

ed io il mio. Non credevi in Cristo, ma nella

strada da condividere con i tuoi fratelli.

Mentre gli offrivo una sigaretta gli risposi che io

Dio e Cristo amavo vederlo nelle carezze di una

Madre e nell'amore che, di nascosto,

opera nell'Universo dell'odio.

Guten Nacht, mein Freund.

L'indomani non lo rividi, il suo reparto era partito

alle prime luci dell'alba.

Auf Wiedersehen mein Freund.

Ora penso solo alle strade che hai percorso e

immagino quanto ti sia spinto lontano nel Mondo.

Forse un giorno potremmo incontrarci,

di nuovo, lungo la strada,

caro Sebastian.


Rosa della notte

Voglio coglierti e ugualmente

diventare parte di te, per non rovinare

la tua soave integrità.

Segregato nel limbo infernale

del mio amore nottambulo penso a te,

con i grilli che urlano il tuo nome e con le

stelle che rimandano ai tuoi occhi,

occhi dello stesso colore della sponda oscura

della giornata.

Che bella questa notte dove non sento paura

per l'intransigenza della gente e per il tempo

che m'inquina.

Lascia a casa il passato, non mostrarlo

agli astri serali, il sapore della felicità è ancora

in noi. Il tempo è ancora tanto, o forse poco,

dipende da te, se con o senza te.

Ma va bene così, scappa con il vento mattutino,

studente ingrato, che con me imparasti l'arte

nobile e debole dell'umanità.

Erra nel mondo diffondendo il credo mio

affinché tutti possano goderne.

Dopotutto un Creato migliore lo sognano

coloro che sono fanciulli nell'anima.


Giacomo Antonelli



L'eco del Monti, la redazione.
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