A true crime story, la storia di Gypsy e Dee Dee

20.05.2019

Il 24 giugno 2015 fu ritrovato il cadavere della quarantenne Dee Dee Blanchard, madre di Gypsy, accoltellata nel proprio letto, circondata da un bagno di sangue.

Gypsy Blanchard è una semplice ragazzina del Missouri, che vive solo con la madre a causa del divorzio dei genitori. All'età di sette anni le venne diagnosticata la distrofia muscolare, malattia che ben presto la costringe alla sedia a rotelle e subito dopo cadde vittima dell'uragano Katrina. Fin da subito il rapporto che si scaturì fra la madre Dee Dee e la figlia Gypsy sembra un sogno che diventa realtà. Tutta la comunità di Springfield, dove abitavano le due, descrive la figura di Dee Dee come quella di una madre amorevole, che appoggiava la figlia ammalata e provvedeva a ogni suo bisogno. Una sua vicina la descrive con queste parole: "Dee Dee treated everybody around her like a family, she could make you like you were part of it". Oppure il suo amico Dave la disse:" Every time we saw her, we were always happy, and go-lucky and we wanted to help like everybody else". Difatti molte associazioni di beneficienza si adoperarono per aiutarla a ricostruire una vita con la figlia, dopo che l'uragano si era portato via tutto. Così ottenne una nuova casa interamente donata dalla comunità locale e molti viaggi gratuiti, come quello a Disneyland Paris. Ma un post su Facebook cambiò improvvisamente le cose. Comparse infatti un inquietante messaggio sulla bacheca del profilo social delle due donne: "That bitch is dead!". Allarmato da questo post inusuale, Dave decise di telefonare al numero fisso della casa di Dee Dee, senza però ottenere risposta. Il primo pensiero che ebbe fu quello che qualche persona che riserbava astio nei loro confronti avesse hackerato il profilo per prendere in giro le due donne. Non ricevendo risosta si rivolse alla polizia, la quale, dopo una dovuta perlustrazione della casa, delimitò il perimetro come proprietà del Coroner, in quanto era stato commesso un omicidio. Ma di Gypsy non v'era traccia. Tutti si erano mobilitati nella ricerca della ragazza, all'epoca diciannovenne, ma senza trovarla. La polizia riuscì ad identificare la posizione del cellulare da cui era stato pubblicato il post tramite il codice IPI. Lì fu trovata Gypsy insieme al suo ragazzo incontrato online. Venne subito trasferita nella sala degli interrogatori dove finalmente denunciò l'enorme bugia che aveva avvolto tutta la sua vita: Gypsy era una persona pienamente capace, e non disabilitata come era stato descritto dalla madre. Infatti nel corso della sua esistenza Gypsy aveva subito vari abusi da parte di Dee Dee, che l'aveva drogata con vari anestetici di vario tipo che la rendevano poco lucida, e quindi una disadattata mentale agli occhi degli altri. Un episodio che sconvolse la ragazza fu la caduta precoce dei suoi denti, che avvenne solo a causa dell'abuso di medicine somministratele dalla madre. Gypsy era totalmente incosciente di ciò che stava avvenendo, e non aveva la minima idea di aver preso parte ad un gioco creato dalla madre esclusivamente per avere un guadagno a spese della figlia. Per tenere in piedi questo abuso durato più di dieci anni, Dee Dee dovette mettere in atto alcune strategie per non essere smascherata. Per esempio limitava drasticamente le visite a casa da parte di amici, così da evitare qualsiasi tipo di contatto con l'esterno per Gypsy, che come unica amica aveva una vicina di casa. Oppure falsificava le firme dei dottori così da ottenere più medicine per drogare la figlia, ma anche sé stessa. Alla fine la polizia riuscì a ricavare abbastanza informazioni dai due interrogatori e così ricostruì l'assassinio. Dee Dee fu uccisa dal ragazzo della figlia (che soffriva di personalità multiple) a coltellate durante la notte. Ora come ora i due sono cresciuti e vivono in carcere. Gypsy ha ottenuto una restrizione della pena a dieci anni, riuscendo così ad essere fuori di prigione per l'età di 32 anni. Nella ultime interviste la ragazza ha dichiarato di non essere mai stata più felice di come è adesso. La sua amica la sente quasi tutti i giorni al telefono e pensa che alla fine lei sia riuscita ad ottenere il suo "happy ending", perché ora è libera da ogni violenza.

Da questa storia sconvolgente è stata tratta una serie TV intitolata "The Act" con Joey King e Patricia Arquette, due attrici di straordinario talento che hanno reso la serie eccezionale.

Ilenia Gobbi


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